Cerca un libro...

8.19.2011

Alessandro Baricco - Seta

Seta. Quando sentiamo questa parola la prima cosa che ci viene in mente è la morbidezza e al contempo la leggerezza, e la possibilità di vedere attraverso qualcosa che è materialmente davanti a noi ma che sembra invisibile. Questa descrizione calza a pennello al libro e alla storia del suo protagonista: le parole sembrano filamenti di seta cuciti su veli di seta. Hervé Joncour ne ha fatto la sua vita: comprava uova di bachi da seta in Nord-Africa e le trasportava a Lavilledieu dove i batuffoli lasciati dai bachi, trasformatisi in farfalle, venivano lavorati. Hervè Joncur viveva di questo, così come la moglie Hèlen e l'intero villafgio, fino al giorno in cui un'epidemia cominciò ad uccidere le larve europee ed africane. Era la fine, se non fosse che Baldabiou, il mentore di Hervé, disse che così non era, e che una grande occasione si profilava di fronte a loro: il Giappone, con la sua seta pura, inimitabile, magica. Ma chi sarebbe stato disponibile a fare un viaggio così lungo? Hervè Joncour non ci pensò su due volte, e solo in quel momento ha inizio la vera avventura della sua vita. Portato al cospetto di Hara Kei, un potente contrabbandiere giapponese, egli troverà qualcosa che mai avrebbe immaginato in un luogo così chiuso e sconosciuto: due occhi che non avevano un taglio orientale, che lo fissarono dal primo istante, gli occhi di una donna, con il volto di una ragazzina. Il gioco di sguardi diventa il loro modo di esprimere i sentimenti che li hanno pervasi fin dal primo istante, quei sentimenti che non nascono per una ragione e proprio per questo sono inossidabili. Ma non è vero e proprio amore quello che Hervé e la misteriosa ragazza provano, è più una consapevolezza di essersi sempre conosciuti, di aver avuto qualcosa in comune in un passato lontano, in una vita diversa, perchè Hervé ama Hèlen e mai dubiterà di questo. Tutto sembrava aver preso una piega ben precisa, il destino aveva mosso le sue pedine, ma non tutte, e l'ultima sarà forse quella che cancellerà le mosse precedenti. Questa pedina si chiama guerra. Baricco, con ironia, dolcezza, passione, e uno stile decisamente zen, ci racconta una storia profonda e ci insegna che ogni viaggio è diverso, anche se conduce nello stesso luogo, perché è il tempo che cambia le cose, anche il modo di chiamare un lago, ma soprattutto cambia le situazioni e le persone, e troppo spesso ci illudiamo che la stessa strada porti alla stessa meta in un mondo che per sua natura è fatto di labirinti dove rischiamo di perderci e di perdere di vista ciò che abbiamo sempre avuto a cuore. Per curiosità, o per troppa leggerezza. L'anima dell'uomo, forse, è fatta di seta, invisibile seta giapponese.

Ti è piaciuta la recensione e vorresti acquistare il libro? Clicca qui!

01. Logo

1 commento:

Giulio ha detto...

Bellissimo libro, l'ho letto ieri sera..