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8.16.2011

Chuck Palahniuk - Fight Club

Su un grattacielo che sta per esplodere, un uomo senza nome ha una pistola puntata in bocca da quello che fino al giorno prima era il suo migliore amico, Tyler Durden. Tyler gli ha insegnato tutto, sopratutto a vivere davvero, a non farsi inghiottire da un sistema in cui l'unica prospettiva è l'auto-distruzione: e una vita in cui la felicità si trova solo negli incontri con i gruppi di sostegno di persone affette da malattie rare o incurabili, è una vita che si incanala in quella direzione. Finché una sera incontra Tyler in un bar e una volta fuori gli chiede di colpirlo: si picchiano selvaggiamente e i clienti del bar li osservano, si esaltano. E' così che nasce il Fight Club. Il Fight Club ha poche regole, e la prima è che "non si parla del Fight Club". Tutti possono partecipare agli incontri, e per molti di loro il Fight Club diventa l'unica via d'uscita dalla monotonia della vita, per sfogare la rabbia accumulata contro tutto e tutti. E infatti il Fight Club si espande, c'è una filiale in ogni città, perchè la rabbia, in questo mondo, è il sentimento dominante. Ma il Fight Club è solo una piccola parte del piano che si trova nella mente sveglia e perversa di Tyler Durden, è la sezione "Risorse Umane" dell'associazione che lui e il protagonista finanziano con la vendita di sapone ricavato dal grasso delle liposuzioni rubato negli ospedali, un'associazione il cui unico obiettivo è debellare il sistema. Tuttavia la sempre maggiore identificazione e simbiosi che "l'uomo senza nome" condivide con Tyler lo porteranno ai confini della realtà e nei meandri del suo inconscio, situazione peggiorata dal rapporto di amore-odio con una donna, Marla Singer, la quale si insinuerà nel perfetto ingranaggio messo in moto da Tyler. Romanzo d'esordio del controverso autore Chuck Palahniuk, un capolavoro assoluto della letteratura contemporanea, una denuncia forte e concreta dell'alienazione e auto-distruzione alle quali il sistema, fondato sull'imbrigliamento della libertà tramite l'organizzazione apparentemente perfetta della vita, porta le persone comuni. Questo disagio filtra prepotentemente attraverso l'estremizzazione dell'auto-distruzione stessa e con un linguaggio trasgressivo che mixa slang di strada e congetture filosofiche al limite dell'anarchia e della schizofrenia. Ovviamente di tutto questo io non vi ho parlato, perché è la prima regola del Fight Club: "Non si parla del Fight Club".


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